NICARAGUA - Managua

Il paese dei laghi, dei vulcani e di gente dolce!

  • Tour di gruppo , Turismo Responsabile
  • 16 giorni / 14 notti
  • Volo di Linea
  • Come da Programma

Il viaggio cercherà di mostrare al visitatore le diverse sfaccettature di questo Paese, dalla realtà campesina dell'interno, con la visita alla regione del caffè (Matagalpa) grazie alla quale conosceremo alcune comunità della zona, a quella contraddittoria di Managua, la capitale, in cui coesistono poli "occidentali" e luoghi di estrema povertà. Ammireremo le bellissime città coloniali di Leon e di Granada; partiremo, successivamente, per il giro delle 365 isletas, preludio all'Oasi de Paz, l'isola di Ometepe, autentica perla del Paese, costituita da due vulcani nel bel mezzo dell'immenso lago di Nicaragua. A bordo di un battello che attraverserà il grande lago si giungerà all'arcipelago di Solentiname. Il viaggio proseguirà a El Castillo dopo un percorso in lancia sulle acque limacciose del Rio San Juan. Il viaggio terminerà sulle bianche spiagge delle isole caraibiche del Mais Grande e Mais Pequeno (Corn Island)

Dettagli

PROGRAMMA DI VIAGGIO

1° GIORNO: MANAGUA
Il viaggio dura in totale circa 20 ore. Una volta a Managua il gruppo si stabilirà in hotel. Cena tipica di bienvenida a base di piatti tradizionali nicaraguensi. Notte all’hotel Colonnade.

2° GIORNO: LEON
Dopo una breve visita della capitale il gruppo si dirigerà verso Leon, coloniale e universitaria, antica capitale sandinista, con le sue stupende chiese barocche, le sue vie lastricate e le case in stile coloniale oltre alla cattedrale da un paio d’anni entrata a far parte del patrimonio Unesco. Cena tipica e pernottamento in una tradizionale casa coloniale.

3° GIORNO: LEON - PONELOYA - CERRO NEGRO
Dopo la prima colazione partenza verso nord-est per l’escursione al vicino Vulcano Cerro Negro, il più recente cono vulcanico, formato da scorie basaltiche, dell’Emisfero occidentale, nonché il più facilmente accessibile in Nicaragua (675 m). Il cono si è formato su un preesistente flusso di lava. Il giovanissimo vulcano ha eruttato più di 20 volte dal 1850. L’ultima eruzione di rilievo è quella dell’Agosto 1999. Di solito il Cerro Negro durante le sue eruzioni produce materiale piroclastico e flussi di lava. Dalla base del vulcano si percorre un sentiero di scuri ciottoli lavici e in meno di un’ora si raggiunge il bordo del cratere fumante, che offre uno splendido panorama dei dintorni e della catena vulcanica dei Maribios. Dopo la veloce e divertente discesa si effettuerà un’escursione alla vicina spiaggia di Las Peñitas, per bagnarsi nelle calde acque dell’Oceano Pacifico. Pasti in ristoranti locali. Pernottamento in una tipica casa coloniale.

4° GIORNO: GRANADA
Presto al mattina ci si trasferirà a Granada, la Gran Sultana. Lungo il tragitto si effettuerà una sosta presso il vulcano Masaya (il più giovane del Cetroamerica). Granada, l’antica capitale, fondata nel 1524 dal conquistatore spagnolo Francisco Hernandez de Cordoba, per secoli è stata chiamata “La Gran Sultana” per le sue bellezze architettoniche risalenti all’epoca coloniale. Visita della città: il Convento di San Francisco, la Chiesa della Merced, dove si ha l’opportunità di salire sul campanile per godere di spettacolari vedute sulla città, sul lago Nicaragua e sul vulcano Mombacho; la Fortezza di La Polvora, la Chiesa di Xalteva e la vecchia cinta muraria. Cena e pernottamento in hotel nel casco historico.

5° GIORNO: OMETEPE
A bordo di un ferry pubblico, si raggiungerà Ometepe. Formata da due vulcani in mezzo al grande lago di Nicaragua, l’isola è sempre più una frequentata destinazione ecoturistica. Arrivo e sistemazione presso la meravigliosa Finca San Juan de la Isla, posizionata lungo la costa istmica dell’isola. Molte sono le possibili attività: costeggiare le spiagge a bordo di una mountain bike, fare lunghe passeggiate attraversando paesaggi tropicali e piccole comunità rurali, kayak nella riserva del Rio Istian, regno di volatili e non solo, un tuffo all’Ojo de agua, piscina naturale nel fitto del bosco, vagabondare tra spiagge e vulcani in sella a un robusto cavallo locale, visitare Altagracia, municipalità più importante dell’isola e infine c’è anche la possibilità di trascorrere il pomeriggio in pieno relax sulle bizzarre spiagge popolate da cavalli selvaggi e mandrie di bufali bianchi che vengono ad abbeverarsi in questo gigantesco mar dulce. Cena e pernottamento in finca.

6° GIORNO: OMETEPE
Salita al vulcano Madera (facoltativa) che nel cratere spento nasconde una fiabesca laguna. Il percorso di ascesa attraversa splendidi tratti di foresta tropicale animati da una flora lussureggiante e da una fauna attenta al passaggio impegnativo dei viaggiatori (scimmie urlatrici, pappagalli ecc.). In alternativa c’è la possibilità di visitare i sentieri tematici (caffè, orchidee, cacao, petroglifos…) messi a disposizione dalla Finca Magdalena, ecofattoria di montagna posizionata alle pendici del vulcano. La finca è gestita da una giovane Ong locale che coniuga l’agricoltura biologica (caffè, cacao ecc.) con il turismo rurale. Cena e pernottamento in finca.

7° GIORNO: SOLENTINAME
Percorrendo uno strepitoso itinerario del tutto sconosciuto rispetto alle rotte più consolidate, si raggiungerà Solentiname (luogo ospitale nella lingua indigena) e non potrebbe esprimere meglio la sensazione che dà l’arrivo in questo piccolo arcipelago di 36 isole nel sud del lago di Nicaragua. Solentiname è un luogo simbolico dal punto di vista storico, commovente per la sua bellezza naturale ed emblematico delle difficoltà economiche, sociali e ambientali che vive il Paese. Le isole sono celebri per il loro paesaggio, ma anche per la presenza di Ernesto Cardenal, frate trappista, quasi Nobel per la Letteratura, ex ministro della Cultura del governo Sandinista che qui aveva vissuto prima della Rivoluzione animando le comunità contadine contro la dittatura somozista, istruendo locali pittori naif che nelle loro opere descrivono la natura in cui vivono con colori vivacissimi. Qualche volta, nonostante i suoi 90 anni, ritorna a passare qualche giorno nella sua umile dimora di Mancarron. La visita dell’arcipelago è il nucleo significativo del viaggio, perché lega fortemente il tema della cooperazione internazionale a quello dello sviluppo turistico, per il quale Solentiname possiede un ormai palesato potenziale. La vita qui è bucolica, la popolazione vive in simbiosi con la natura. Pranzo presso la comunità locale di Mancarron e visita della iglesia de la Liberacion fondata da Ernesto Cardenal. Cena e pernottamento in hotel sull’isola di San Fernando, in una struttura locale immersa nella vegetazione quanto mai lussureggiante.

8° GIORNO: SOLENTINAME
A bordo di un’imbarcazione tipica si attraverserà la parte meridionale del lago di Nicaragua fino a raggiungere il confine con il Costa Rica. Ci si inoltrerà in un intricato dedalo di fiumi e paludi fino a raggiungere il rifugio di vida silvestre de Los Guatusos, area umida dove si trova un centro naturalistico gestito da Amici della Terra nel quale si allevano e ripopolano coccodrilli, farfalle, tartarughe e vari tipi di piante. Si tratta di un vero e proprio viaggio all’interno di un documentario del National Geographic! Nel pomeriggio visita al sentiero ecologico dell’Ecomuseo (costruito dalla cooperazione italiana), tour di alcune delle isole dell’arcipelago e attività tradizionali come pesca e laboratori artigianali. Rientro all’isola di San Fernando, cena e pernottamento in hotel.

9° GIORNO: EL CASTILLO
Dopo aver raggiunto San Carlos, a bordo di una panga, barca agile e veloce, si imboccherà l’imponente e torbido Rio San Juan, il fiume che mette in comunicazione il lago di Nicaragua con il Mar dei Caraibi. Al limite della frontiera agricola, di fronte alla più grande foresta “vergine” del tropico umido centroamericano (Riserva Indio Maiz), si trova El Castillo, piccolo villaggio palafitticolo così chiamato perché effettivamente qui al tempo della colonia sorgeva una fortificazione spagnola (ora, dopo essere stata restaurata, è rimasta come museo) che serviva come controllo del fiume e difesa contro le incursioni dei pirati inglesi che entrando dall’Atlantico risalivano il fiume per raggiungere e saccheggiare Granada. Gli scenari offerti dalla foresta tropicale attraversata dalle acque limacciose del fiume rendono questa località tra le più affascinanti di tutto il Paese. Arrivo a El Castillo e sistemazione presso in hotel.

10° GIORNO: EL CASTILLO – REFUGIO BARTOLA
Visita alla Riserva Biologica Rio Bartola, vera e propria oasi di foresta tropicale in cui è possibile trovare ogni sorta di specie vegetale e animale. Il pernottamento verrà effettuato in questo rifugio di foresta, base di partenza per molte escursioni alla ricerca di animali selvatici come il bradipo, la scimmia urlatrice, la scimmia ragno, il caimano, vari tipi di serpenti, il tucano e il quasi mitologico giaguaro (avvistato di recente proprio nei pressi del rifugio). Tra le attività previste c’è la risalita del rio Bartola a bordo di una canoa attraverso le gigantesche pareti di vegetazione. Cena e pernottamento nel rifugio.

11° GIORNO: EL CASTILLO – SAN JUAN DE NICARAGUA O EL RAMA
Una lancha discende per tutta la sua estensione il Rio San Juan fino alla foce caraibica. Ad attenderci il tranquillo villaggio tropicale di San Juan del Nicaragua, abitato dai discendenti delle popolazioni di razza negroide schiavizzate durante il colonialismo anglosassone. L’obiettivo è quello di dormire una notte a San Juan per poi risalire la costa atlantica fino a Bluefields il giorno dopo. La tratta non è ancora definitiva e quindi, in alternativa, il tour prevede il rientro a San Carlos e in minivan il raggiungimento della cittadina di frontiera di El Rama; qui la strada asfaltata termina e per andare oltre ci sono solo vie sterrate o fiumi fino al mar dei Caraibi, nostra prossima meta. Cena e pernottamento in hotel.

12° GIORNO: EL RAMA – BIG CORN ISLAND
Da San Juan de Nicaragua a Bluefields risalendo la costa caraibica nicaraguese, un itinerario ancora del tutto inesplorato dalle vie turistiche consolidate. Come detto l’alternativa più sicura resta quella che passa da El Rama e da qui ogni giorno diverse lanchas discendono il rio Escondido fino a Bluefields, centro principale del Nicaragua orientale, cittadina decadente caratterizzata dalla presenza dell’etnia miskita, rama, negroide ecc.; musica reggae e attività legate alla pesca completano il quadro. Visita della laguna e “uscita” in pieno mar dei Caraibi. Nel pomeriggio un piccolo aereo (ore 15) ci condurrà a Big Corn Island, spiagge mozzafiato e mare cristallino. Cena a base di pesce secondo la tradizione caribeña e pernottamento in eco-lodge sulla spiaggia.

13° GIORNO: BIG CORN ISLAND
Snorkeling, diving, sole e spiagge bianche sulle quali mangiare piatti di mare tipici della tradizione locale (come la sopa de cangrejo o arroz y camarones!). Pernottamento in eco-lodge sulla spiaggia.

14° GIORNO: BIG CORN ISLAND - MANAGUA
Mattina ancora dedicata al mare e, in alternativa, alla visita del pueblo di Corn Island; nel pomeriggio (15e45) ritorno in aereo nella capitale in tempo per gli ultimi acquisti al colorato mercado Huembes. Cena e tipica festa di despedida. Pernottamento in hotel.

15° GIORNO: PARTENZA PER L’ITALIA
Presto al mattino trasferimento all’aeroporto per il volo internazionale di linea per l’Italia via scalo europeo o statunitense e prosecuzione in coincidenza. Pasti e pernottamento a bordo.

16° GIORNO: ARRIVO IN ITALIA
Arrivo in mattinata.


IMPORTANTE
Il programma di viaggio può subire variazioni sia per quanto riguarda gli incontri che l’itinerario. Tali modificazioni possono essere determinate dalla momentanea indisponibilità delle comunità ospitanti o da variazioni delle condizioni sociali ed ambientali che si determinano nel momento in cui si effettua il viaggio.

MODALITÀ DI EFFETTUAZIONE DEL VIAGGIO
Viaggio con accompagnatore italiano per tutto l’itinerario + guide locali. Trasporti interni con pulmini e bus privati, alloggio in piccole hotel a conduzione familiare di buon livello.

Date e prezzi
Prezzo
Incluso/Escluso

PREZZO DEL VIAGGIO a persona, in camera doppia
La partenza è garantita a partire da un minimo di 5 persone.

I prezzi qui esposti sono stabiliti sulla base del cambio valutario: 1 eur = 1.08 usd Una variazione significativa del cambio comporterà un necessario adeguamento come previsto dalle normative in materia.

La quota comprende:
- pernottamenti con colazione in strutture di ottima qualità
- pranzi e cene (bevande escluse)
- accompagnatore dall’Italia
- guida locale parlante inglese e spagnolo
- ingressi a parchi e musei
- voli interni
- trasferimenti da e per l’aeroporto di Managua
- trasferimenti come da programma
- escursioni previste nel programma
- assicurazione medico-bagaglio e annullamento
- organizzazione tecnica

La quota non comprende:
- volo aereo internazionale (circa 1300 euro a persona)
- adeguamento carburante e valutario
- mance
- visto Esta per EVENTUALE transito negli USA (14$)
- tassa di entrata a Managua (10$)
- spese personali
- tutto quanto non espressamente indicato ne 'La quota comprende'

Nota: La cifra stabilita prevede un certo tipo di vitto e alloggio (pernottamenti in hotel, posadas, fattorie e cabañas con un ottimo standard qualitativo e igienico); nel caso si desiderino delle sistemazioni diverse, il maggior valore sarà a carico del cliente.

Appunti di Viaggio

CONOSCERE IL NICARAGUA

CENNI STORICI
Il Nicaragua fu scoperto dal mondo occidentale per la prima volta nel 1502 da Cristoforo Colombo, costretto da una tempesta a toccar terra alla foce del Rio Coco nel luogo conosciuto come Cabo Gracias a Dios (così chiamato dopo aver ringraziato Dio per lo scampato pericolo). Questa terra era abitata da etnie discendenti da altre provenienti dal Messico: sembra che vi siano relazioni con Olmechi e Toltechi. I nomi di queste etnie sono quelli che tuttora portano regioni o città: Chontales, Matagalpa, Chorotegas, ecc… Nel corso della sua storia il Nicaragua è stato protagonista di avvenimenti a volte anche violenti, che hanno messo in evidenza il carattere tutt’altro che remissivo dei suoi abitanti. Dall’epoca coloniale è sempre stato terra di conquista (gli spagnoli nella parte occidentale e gli inglesi sulla Costa Atlantica). Il suo suolo fu calcato pure dai pirati nel momento del loro auge; infatti il famoso pirata Henry Morgan risalì il Rio Coco, che separa il Nicaragua dall’Honduras arrivando fino alla cittadina di Ciudád Antigua vicino ad Ocotal e mettendola a ferro e a fuoco. Invaso circa 12 volte dagli Usa, il potente vicino del Nord, il Nicaragua si è reso protagonista di eventi che hanno richiamato l’attenzione mondiale, prima negli anni ’30 con il generale Augusto Cesar Sandino che scacciò le truppe americane dal suolo patrio (pagando con la morte, per mano del dittatore Somoza, questo suo ardire) e poi sul finire degli anni’70 la “Revolución Popular Sandinista” grazie alla quale il popolo capeggiato dai guerriglieri Sandinisti è riuscito a porre fine ad una sanguinaria dittatura appoggiata dagli Usa, quella di Somoza, che durava da quasi cinquant’anni e si era tramandata di padre in figlio. Questa Revolución, da qualsiasi ottica politica la si voglia vedere, ha fatto uscire gran parte del Nicaragua dal medio evo in cui si trovava, dando ai Nicaraguensi la possibilità di un’istruzione, dignità e orgoglio di battersi per i loro diritti .

AMBIENTE
Il Nicaragua è situato al centro dell’istmo che unisce le due grandi masse del continente americano, ha la forma di un trapezio irregolare la cui superficie più o meno è quella di un terzo dell’Italia. È percorso da nord a sud sulla costa occidentale da una catena di vulcani alcuni dei quali tuttora attivi. I suoi abitanti sono di varie etnie, causa le immigrazioni verificatesi nel corso dei secoli. Le razze che si sono incrociate sono differenti. Dagli indios Masaya, ai bianchi , dai “mestizos” (bianco con indio) del Pacifico, si passa ai neri della Costa Atlantica, frutto della tratta degli schiavi nei secoli scorsi e dell’immigrazione dalla Giamaica. Nella Costa Atlantica esistono etnie di indios come Miskitos (che occupano tutta la parte Nord Est e parte dell’Honduras), Sumos e Ramas che conservano tuttora lingua, usi e costumi propri. Pure le influenze del passato si fanno sentire: mentre ad occidente l’architettura coloniale delle case e quella barocca delle chiese ci ricordano la Spagna ed il Messico, sulla Costa Atlantica le case rialzate in legno e le chiese in legno con i tetti spioventi ci riportano ad immagini delle colonie inglesi dei secoli passati. Nel territorio nicaraguense la natura ci offre molteplici tipi di ambienti e situazioni, come i due grandi laghi, il Xolotlán o Lago di Managua (grande 2 volte e mezza il lago di Garda) ed il Cocibolca o Gran Lago di Nicaragua (23 volte il lago di Garda). Quest’ultimo ha una particolarità; nelle sue acque esiste l’unica specie al mondo di squali d’acqua dolce ed inoltre, nella bella isola di Ometepe si ergono due giganti, il vulcano Concepción (1.610 m.) ed il Maderas (1.394 m.). Questi vulcani appartengono ad una catena di vulcani (14 più o meno), alcuni dei quali attivi che attraversano tutto l’occidente nicaraguense dal confine con l’Honduras a quello con il Costarica. A nord verso l’Honduras nelle regioni della Segovia e Matagalpa si trovano le catene montuose, da qui proviene la maggior parte del caffè da esportazione. Qui si trovano i cafetales (piantagioni di caffè), che si estendono a perdita d’occhio. Più a nord ci si inoltra nella riserva forestale di Bosawas che si estende per centinaia di Kmq di pura selva tropicale con innumerevoli specie di piante ed animali. Scendendo la regione della Costa Atlantica da nord a sud questo ambiente prosegue, solcato ogni tanto dai grandi fiumi che scendono dalle montagne. Un tempo la foresta tropicale copriva l’intera regione costiera dall’Honduras fino al Costarica; ora a causa della frontiera agricola che avanza, degli incendi e del taglio dei boschi in molti luoghi, questo paradiso è stato deturpato. Il Nicaragua è in prevalenza un paese agricolo ed i suoi principali prodotti sono: caffè, canna da zucchero, mais, riso, tabacco, banane, sesamo, fagioli e soia. Molto sviluppato è pure l’allevamento del bestiame come maiali e polli e l’industria della pesca. Prodotti del sottosuolo: oro, argento, rame. Un tempo era sviluppata anche la coltivazione del cotone, ma negli ultimi anni si è deciso di abbandonarla, visto che comportava un uso massivo di pesticidi con il conseguente inquinamento del suolo, e a causa della concorrenza forte con i paesi orientali.

MANAGUA
È la capitale, il suo nome significa “dove c’è una distesa di acqua”: infatti è attorniata da lagune. A causa di problemi dovuti alle sue caratteristiche sismiche, si è allargata a macchia d’olio; infatti gli esperti consigliano di costruire case basse piuttosto che palazzi. Dopo il devastante terremoto del 1972 il centro non è mai stato ricostruito. In quella zona rimangono le rovine della vecchia cattedrale con uno dei campanili il cui orologio riporta l’ora del terremoto. Nella stessa piazza (Plaza de la Revolución) sorge il vecchio Palacio Nacionál, ex palazzo Presidenziale del dittatore Somoza, ora adibito a Palazzo della Cultura, il mausoleo a Carlos Fonseca Amador, eroe della Revolución Popular Sandinista ed il nuovo palazzo presidenziale.

MASAYA e LOS PUEBLOS
Circa 30 Km più a sud di Managua si trova la città di Masaya. Al suo interno la cittadina brulica per l’attività dei suoi abitanti dai tratti somatici tipicamente indios. Famoso è il mercato dell’artigianato locale dove oltre alle amache multicolori finemente lavorate si vendono oggetti in legno, paglia e ceramica. A pochi chilometri da Masaya si estendono piccoli paesini (Los Pueblos blancos), come Catarina, Diriomo, Niquinomo, Masatepe, ognuno dei quali ha il suo artigianato ed il suo folklore tipici. In uno di questi, San Juan de Oriente, la maggiore occupazione è la lavorazione e vendita della ceramica: negli oggetti come piatti decorati, figure precolombiane e statue di idoli si possono apprezzare l’alto livello del disegno e della qualità.

GRANADA e LAS ISLETAS
Una bellissima cittadina coloniale fondata nel 1524 che, nonostante gli attacchi dei pirati, terremoti ed incendi, conserva tuttora gran parte dell’antico fascino. In parte è stata restaurata (il monastero ora è adibito a museo). Il centro città è una perla, ci si può sedere in una “cafetería” della piazza centrale ed osservare la gente. Lì si trova pure il parcheggio dei taxi (calessi con cavalli). Le case dai colori vivaci, al cui interno si trovano dei “patios” bellissimi ci riportano indietro di qualche secolo. Granada è sempre stata vista dai nicaraguensi come la città dei nobili e dei borghesi. Nella parte sud della città dove inizia il gran Lago Cocibolca incontriamo un arcipelago di 365 piccole isole (Las isletas) che, secondo gli studiosi, hanno avuto origine da un’esplosione del vulcano Mombacho migliaia di anni fa: la parte superiore volò nel lago dando origine alle isolette. Ora sono coperte da una vegetazione lussureggiante ed il tour fra di esse su di una imbarcazione dà al visitatore una sensazione indescrivibile.

LEON
È stata la capitale del Nicaragua fino al 1851. Bellissima città, sede di varie facoltà universitarie è, assieme a Granada, la dimostrazione dell’architettura coloniale e barocca dei secoli scorsi. Le case di un solo piano, con tetto in tegole e patio interno con piante, e le varie chiese in stile barocco (alcune risalenti ai primi anni del 1600) parlano da sole. Nella cattedrale riposa il grande poeta amato in tutta l’America Latina: Rubén Dario. In questa regione fanno bella mostra di sé alcuni dei vulcani di questo bellissimo paese: Cosigüina, San Cristobal, Casita, Telica, Cerro Negro.

LA VIA DELL’ORO
Dal Lago Nicaragua esce un grande fiume che sfocia nel Mar dei Caraibi, il Rio San Juan che fa pure da frontiera con il Costarica. Navigando lungo il fiume per qualche ora si arriva al Castillo, località dove gli spagnoli avevano costruito una vera e propria fortezza per evitare che i pirati che infestavano le acque caraibiche potessero arrivare a Granada. Durante il secolo XIX migliaia di avventurieri hanno usufruito di questa via per andare a cercare l’oro in California. Adesso la regione dove il fiume scorre riveste una grande importanza perché i due paesi confinanti hanno sottoscritto un accordo per formare la Reserva de Biosfera “Si A Paz” visto che in questa foresta vivono specie animali in quantità 100 volte maggiore che in tutta l’Europa. Qui lavorano vari organismi di differenti paesi nel tentativo di preservare questo paradiso naturale.

SAN JUAN DEL SUR
Quasi di fronte all’isola di Ometepe, sull’Oceano Pacifico, si trova la bellissima località di San Juan del Sur. Questo ridente villaggio sembra una gemma incastonata nel golfo che la avvolge. Una lunga spiaggia la adorna come una collana. Alle due estremità del golfo le rocce formano figure che sembrano fatte da uno scultore, sulla destra si intravede ciò che la gente chiama “La faccia dell’indio” e sulla sinistra la forma di una Sfinge. Lungo tutta la spiaggia vi sono localini dove è possibile degustare le specialità marine del Pacifico. Nelle spiagge deserte più a Nord e più a sud di San Juan in certi periodi dell’anno si può assistere allo spettacolo di centinaia di tartarughe marine che vengono a deporre le uova. Uno spettacolo indimenticabile.

PIANTAGIONI DI CAFFÈ SULLE MONTAGNE
Il prodotto più importante per l’esportazione nicaraguense è il caffè, la qualità migliore si produce ad un’altezza di 1.000 metri. In tutta la regione nord, specialmente nelle zone di Matagalpa e Jinotega ed in quantità minore nella Segovia, si vedono piantagioni a perdita d’occhio ed è uno spettacolo vedere il caffè sia durante la fioritura sia quando è maturo. Nelle zone un po’ più basse, a circa 500 m, si trovano i “beneficios”, grandi capannoni con grandi piazzali dove il caffè viene posto al sole per asciugare ed in seguito preparato per l’esportazione. Le regioni del Nord, vista la loro vicinanza con l’Honduras, sono state le più colpite dalla guerra durante la decade degli anni ’80, in queste zone ci sono molti progetti di cooperazione per aiutare la popolazione colpita dalla guerra a riprendere una vita dignitosa anche in memoria dei tanti caduti durante le rappresaglie.

LA COSTA ATLANTICA
Scendendo dalle montagne del Nord verso Est, o attraversando i pascoli della regione di Chontales si arriva alla Costa Atlantica. Rispetto all’occidente (Managua, León, ecc.), qui sembra di essere in un altro paese. La gente è differente, l’etnia predominante è quella nera (anche se nella regione nord predominano i Miskitos), la lingua più parlata è l’inglese, i costumi ed il cibo sono diversi; camminando per le strade si può udire la musica reggae uscire dalle finestre delle case e tutto ciò ci trasporta in un ambiente lontano più vicino alla Giamaica. Si può dire che la costa atlantica per usi e costumi si avvicini più alle Isole Antille che al resto del Centro America. Corn Island e Little corn island sono due isolette, raggiungibili prevalentemente con l’aereo, e sono una grande attrazione per chi ama l’habitat caraibico in una realtà ancora lontana dai grandi investimenti turistici.

NOTIZIE UTILI
Capitale: MANAGUA
Superficie: 130.370 kmq
Fuso orario: -7 ore; - 8 ore quando in Italia vige l’ora legale
Moneta: Cordoba Oro

DOCUMENTAZIONE NECESSARIA ALL’INGRESSO NEL PAESE
Passaporto: necessario, con validità residua di almeno 6 mesi. Per le eventuali modifiche relative alla validità residua richiesta del passaporto si consiglia di informarsi preventivamente presso l’Ambasciata o il Consolato del Paese presente in Italia o presso il proprio Agente di viaggio.

Viaggi all’estero dei minori: si prega di consultare l’Approfondimento: “Prima di partire - documenti per viaggi all’estero di minori”.

Per i voli che transitano per gli Stati Uniti accertarsi che il proprio passaporto sia idoneo per il transito negli Stati Uniti secondo le ultime normative e dotarsi dell’approvazione
ESTA : https://esta.cbp.dhs.gov/esta/application.html?execution=e1s1.

Visto d’ingresso: non necessario, per turismo fino a 90 gg di permanenza nel Paese. La normativa sui viaggi all’estero dei minori varia in funzione delle disposizioni nazionali. Si consiglia di assumere informazioni aggiornate presso le Ambasciate o i Consolati del Paese accreditati in Italia, presso la propria Questura ed il proprio agente di viaggi.

Vaccinazioni obbligatorie: nessuna

CLIMA: il paese è sottoposto ad un clima tropicale che può essere diviso in tre distinte regioni climatiche: la costa lungo il Mar dei Caraibi, la costa lungo l’Oceano Pacifico e la regione montuosa settentrionale. La costa che si affaccia sull’Oceano Pacifico è caratterizzata da una stagione secca che va da dicembre ad aprile, mentre la stagione umida è tra maggio e novembre. La costa del Mar dei Caraibi è più piovosa, le temperature medie annuali sono di 26°C. La regione montuosa settentrionale ha un clima più fresco, con temperature medie annuali di 18°C. Le precipitazioni possono essere intense ma sempre limitate nel tempo e sono comunque paragonabili a scrosci temporaleschi. Le temperature medie del paese sono di circa 27°C.

CARATTERISTICHE DEL VIAGGIO: viaggio di interesse naturalistico, paesaggistico e culturale in zone poco battute dal turismo di massa.
L’itinerario non è molto impegnativo, anche se richiede un certo dinamismo visto i numerosi spostamenti e la salita al Vulcano Madera (non obbligatoria).

RISCHI SANITARI: colera, febbre tifoide, epatite A, malaria, dengue, rabbia.

TELEFONO: prefisso dall’Italia: 00505 + numero telefonico fisso o mobile senza alcun prefisso. Telefonia mobile gestita dalle società Movistar (Telefonica), Claro e Yota. I telefoni cellulari europei con rete quadri-band funzionano usando schede SIM fornite dalle tre imprese
sopra menzionate oppure generalmente con la scheda originale, ove presente roaming fornito dalla compagnia italiana.

LINGUE: spagnolo (ufficiale), sulla costa atlantica inglese e miskito


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